Quando hai gli occhi stanchi
anche il mondo è stanco.
Quando la tua visione se n’è andata
non c’è parte del mondo che ti possa trovare.
E’ tempo di andare nel buio
quando la notte ha occhi
per riconoscere i suoi simili.
Là stai pur sicuro
che non sei al di là dell’amore.
Il buio sarà il grembo
che ti porta, stanotte.
La notte ti darà un orizzonte
più lontano di quanto tu non arrivi a vedere.
Una cosa sola devi imparare:
il mondo fu fatto per viverci liberi.
Lascia tutti gli altri mondi
eccetto quello al quale appartieni.
A volte ci vuole il buio
e il dolce confino della solitudine
per imparare
che chiunque io qualunque cosa
non ti dia vita
è troppo piccola per te.
David White
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David White è anche autore del “Risveglio del cuore in azienda” dove la difficile arte di preservare l’anima in azienda (cosa non di poco conto) viene raccontata attraverso poesie, fiabe, leggende che accompagnano delicatamente verso l’affermazione del cuore sul lavoro, per il successo dell’organizzazione e, soprattutto, per la realizzazione di sé stessi. Una sfida affascinante per gli individui e le organizzazioni, vista attraverso gli occhi di un poeta. Ma anche una realtà dura in cui le aziende richiedono ai propri dipendenti sempre maggiore creatività, flessibilità e adattabilità e sempre meno vengono garantiti diritti acquisiti con anni di lotte.
“ Nell’accogliere la creazione alle sue condizioni, siamo in grado di fermare , per un prezioso instante, il nostro interminabile monologo di preoccupazione per noi stessi e di sentire la creazione parlare a qualcuno di più grande e più vasto della persona indicata dalla nostra job description . Noi non coincidiamo con le nostre job descriptions, né con le anguste e confinate prigioni che quelle descrizioni hanno costruito per noi. Non coincidiamo con il nostro conto economico. Non coincidiamo neppure con le nostre ambizioni e aspettative di carriera . …..Ci è stato consegnato un mondo del lavoro , accettato da tutti, nel quale le cose che hanno davvero importanza per la vita umana sono state spinte ai margini della nostra cultura . Molte delle nostre presenti lotte con le organizzazioni sono legate al ricordo di ciò che è essenziale e volte a ricollocarlo al centro delle stesse vite ……Preservare l’anima nell’organizzazione significa reclamare indietro tutte quelle qualità dell’anima sacrificate sull’altare della sopravvivenza organizzativa . Proprio nell’atto di rivendicarle, la lotta personale interiore diventa un’azione politica esterna”.